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Romanziere, critico letterario, saggista, poeta mancato: Walter Siti è una delle figure intellettuali più significative del panorama letterario italiano degli ultimi trent'anni. Da Scuola di nudo a La natura è innocente, la sua scrittura dà voce alle ambivalenze e alle derive dell'Occidente contemporaneo, raccontate attraverso una moltitudine di personaggi animati da ossessioni e conflitti irrisolti. Tutta la sua produzione è dominata da una tensione oppositiva tra immanenza e trascendenza, tra finito e infinito, tra realtà ordinaria e desiderio di Assoluto, costantemente frustrato e incarnato da feticci del sacro, primo fra tutti il culturista. La chiave di lettura adottata per interpretare la scrittura di Siti è il dualismo, che caratterizza la sua opera a più livelli e che ha un'origine gnostica. Nel libro si analizzano le diverse manifestazioni tematiche, stilistiche e strutturali di questa opposizione costitutiva, determinanti per definire il concetto di realismo, inteso come una retorica capace di riprodurre e rielaborare artisticamente la ricerca nella realtà dell'«orma vuota di Dio».